Per un Paese come l’Italia le moto non solo sono un mezzo di trasporto comodo per muoversi agevolmente all’interno di nuclei urbani che sono spesso caratterizzati da spazi molto stretti in quanto di origine medievale. Da noi le moto sono anche le testimoni di un pezzo importante della nostra storia; basti pensare a modelli quasi mitologici come la Vespa o la Lambretta. E proprio per preservare questo pregiato patrimonio di veicoli che sono nati i registri per le moto d’epoca. Si tratta di enti privati o pubblici nazionali all’interno dei quali sono associati tutti i possessori di moto d’epoca italiani.
I requisiti per il riconoscimento come moto storiche
L’accesso a questi registri non è libero ma vincolato da precise regole: prima fra tutte quella sull’età del mezzo. È possibile iscriversi solo se la moto o il ciclomotore ha almeno 20 anni di vita, è in buone condizioni ed ha un layout ed una conservazione in gran parte fedele al design originale.
All’interno dei registri (i principali sono l’ASI ed il FMI), sono presenti dei giudici che si riservano di accettare o meno l’iscrizione di nuovi associati sulla base della valutazione delle caratteristiche sopra citate.
La procedura di iscrizione è più semplice per quei mezzi che sono ancora circolanti e dei quali esiste un libretto di circolazione ancora valido; è invece un po’ più complessa la procedura di iscrizione per quelle moto che pur essendo dotate ancora di targa, non sono più registrate al PRA oppure sono prive di un libretto di circolazione valido.
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Le agevolazioni sulle moto d’epoca: polizze scontate e bollo ridotto
Ai possessori di moto d’epoca si applicano diverse agevolazioni fiscali. C’è ad esempio quella sul bollo ridotto ad una cifra “simbolica” di 10 euro circa l’anno. Si tratta di costi indicativi che possono variare da regione a regione, a cui poi vanno sommate le spese di iscrizione al registro di competenza.
Ci sono poi dei forti sconti anche sulle polizze per le moto d’epoca. Una polizza per una moto d’epoca ha un costo sensibilmente ridotto rispetto a quello di una polizza motociclo tradizionale perché si suppone che tali mezzi circolino molto meno in strada in quanto non utilizzati negli spostamenti di tutti i giorni ma solo durante i festivi o per la partecipazione ai raduni organizzati proprio per mettere in mostra questi straordinari veicoli.
Questo è un punto molto importante da valutare quando si mette a confronto le polizze per moto d’epoca; per quanti giorni all’anno si può usare il mezzo? Esistono limiti chilometrici? Va comunicato alla compagnia il periodo in cui il mezzo sarà su strada? Posso usare la mia moto d’epoca per andare a lavoro?
Non si tratta esattamente di sfumature ma di caratteristiche ben precise di questi prodotti e che possono far propendere la scelta su una compagnia assicurativa piuttosto che su un’altra.
Va infine sottolineato che, anche per il settore delle moto d’epoca, nell’attuale configurazione del comparto assicurativo si evidenziano maggiori risparmi per chi rinnova polizze scegliendo le compagnie online rispetto a quelle tradizionali.